martedì 11 maggio 2021

Il Caso Facebook vs Apple

Ciao a tutti e bentornati nel mio blog.

Oggi tratteremo un argomento un po' diverso dal solito. Non andrò infatti a parlare di progetti, grafiche animazioni svolte in laboratorio, ma di una notizia, saltata fuori da poco, la quale è stata affrontata in classe con il prof. Rossetti.

Sto parlando del caso che è scoppiato tra Apple e Facebook. Ne avete già sentito parlare? Beh nel caso non ne sappiate nulla, cercherò di spiegarvi bene cosa sia accaduto.

Tutto parte dall'azienda che produce i nostri amati melafonini, Apple. Essa ha pubblicato un nuovo aggiornamento software, il 14.5, che in parole povere garantisce all'utente di accettare o rifiutare il trattamento personale dei dati il quale prima era automatico.

Bella cosa voi direte; si e no; capiamo il perché: sicuramente per noi si, ma per le grandi aziende, come in questo caso Facebook, che "vivono" di pubblicità mirate, un po' meno.

Vi spiego un po' meglio come lavora quest'ultimo.

Come tante altre grandi aziende, Facebook utilizza l'IDFA, una sorta di sistema che permette all'azienda di Zuckerberg di capire se un determinato annuncio è stato efficace o meno.
Gli IDFA sono molto importanti per gli inserzionisti perché permettono di tracciare accuratamente le interazioni degli utenti con le pubblicità in app. 





Ovviamente i punti di vista sono differenti; Apple ha da sempre cercato di proteggere molto la privacy dell'utente. Basti pensare che ci fu un caso nella quale la polizia americana, durante un processo, dovette controllare all'interno dello smartphone dell'imputato, alcune informazioni bloccate però da dei codici che "solo" Apple poteva decifrare. Quest'ultima, nonostante il caso fosse molto serio decise di non farlo proprio per tutelare la privacy dell'utente. 
Apple che comunque definisce il suo profitto in gran parte per la vendita dei suoi dispositivi quali ad esempio iPhone, iPad, Mac e iPod non subisce troppo questo cambiamento. 
D'altro canto però Facebook, che guadagna molto utilizzando ad e pubblicità mirate si. Esso infatti ha annunciato addirittura che questo cambiamento potrebbe dimezzare le proprie entrate. Proprio oggi infatti, è saltata fuori la notizia che per i possessori di dispositivi Apple,  app come Instagram e Facebook saranno a pagamento per coloro che non accetteranno le condizioni di profilazione.

Io che durante il periodo scolastico ho avuto la possibilità di studiare meglio nel dettaglio quali dati effettivamente vengono trattati, mi sono un po' spaventato. Voi non ne avete idea, ma credetemi, sanno tutto e di più, perfino i movimenti che facciamo con il nostro mouse sul display. 

Ovviamente però non tutti sono fondamentali. Il problema potrebbe nascere se alcuni o addirittura tutti questi dati dovessero andare in mani sbagliate. Proprio per questo ci si affida alla tutela dei dati personali che afferma che l'interessato deve sapere che destinazione avranno questi ultimi.

D'altro canto pero, è come se una parte di me non volesse sapere tutta questa verità. Mi fa molto comodo infatti trovare delle inserzioni pubblicitarie che magari mi illustrano un determinato prodotto che stavo cercando da tempo ad un prezzo addirittura ribassato. 

Prima di concludere, vorrei parlare di un film che abbiamo visto e analizzato sempre a scuola. Questo è una sorta di docufilm e prende il nome di "Social Dilemma". All'interno di esso si nota quanto le aziende di oggi, che ormai stanno sostituendo il modo di acquistare, puntino ad avere il controllo su di noi. Questo in gran parte, ovviamente, grazie alle pubblicità.

Io credo che il mondo stia cambiando e che la tecnologia ormai abbia fatto enormi passi da gigante. Oramai ce la troviamo sotto i nostri occhi tutto il giorno, tutti i giorni. Credo dunque che sia importante cambiare la nostra visione delle cose, capire quali termini di sevizio accettare e quali non, a seconda delle relative informazioni che si vogliono ricevere.





Il Caso Facebook vs Apple

Ciao a tutti e bentornati nel mio blog. Oggi tratteremo un argomento un po' diverso dal solito. Non andrò infatti a parlare di progetti,...